Diritti e doveri del figlio

Istruzione parentale e monitoraggio dei servizi sociali

03 NOVEMBRE 2023 di avv. Rebecca Gelli Con l’ordinanza n. 23802 del 4.08.2023, la Cassazione ha accolto il ricorso promosso dai genitori contro il decreto della Corte d’Appello di Trento, Sezione distaccata di Bolzano, che - pur revocando il provvedimento con cui si imponeva loro di iscrivere la figlia minore a una scuola che svolgesse attività didattica in presenza - confermava la prescrizione di collaborare con i servizi sociali, incaricati di vigilare sull’adempimento degli obblighi di istruzione.

Se il padre cambia cognome deve essere valutato l’interesse della figlia minore alla stabilità dello stesso

08 GIUGNO 2022 di avv. Barbara Bottecchia IL CASO. La madre divorziata di una minorenne (sentenza del Tribunale di Roma del 2017 dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio e successiva pronuncia di nullità del vincolo dichiarata dal Tribunale ecclesiastico) viene a conoscenza dell’avvenuto cambiamento di cognome dell’ex marito con conseguente effetto sul cognome della figlia.

Danno da abbandono genitoriale: la prescrizione del diritto al risarcimento

27 GENNAIO 2022 a cura di Rebecca Gelli, avvocato in Treviso La maggiore sensibilità degli operatori del diritto, rispetto alle esigenze di tutela delle posizioni giuridiche soggettive, all’interno delle formazioni sociali in cui si svolge la personalità del singolo, ha comportato una progressiva dilatazione dell’ambito di operatività dell’illecito civile che ha conquistato nuovi spazi applicativi anche nel campo giusfamiliare: e ciò sia per effetto di un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art.

CEDU: Il ritardo nei procedimenti per la determinazione delle modalità di visita di un padre al figlio minore viola il suo diritto al rispetto della vita familiare

24 DICEMBRE 2021 Una delle norme fondamentali in materia di famiglia è l’art. 8 CEDU, rubricato «Diritto al rispetto della vita privata e familiare», che così recita: «1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza.

Quando cessa l’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne?

24 SETTEMBRE 2020 Con l’ordinanza n. 17183/2020, la Cassazione civile ha stabilito il principio per cui i figli maggiorenni, ultimato il percorso formativo di studio, hanno il dovere di ricercare un lavoro che li renda autonomi, anche se non perfettamente conforme alle loro aspirazioni, poiché l’assegno di mantenimento versato dai genitori ha una funzione educativa e non può rappresentare un’assicurazione dalla durata illimitata.

Mantenimento dei figli, spese straordinarie e tenore di vita in una recente ordinanza della Cassazione

17 FEBBRAIO 2020 IL CASO. In un giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, la Corte d’Appello di Catania, in parziale riforma della sentenza di primo grado, valutati complessivamente  i redditi degli ex coniugi, il loro presumibile tenore di vita, la disparità reddituale a favore del marito, le accresciute esigenze di vita del figlio ed i prevalenti tempi di permanenza del figlio presso la madre, aveva aumentato da € 900,00 ad € 1.

Il Tribunale dei Minorenni di Caltanissetta utilizza l’art. 25 del RD 1404/34 per disporre il monitoraggio di un giovane utilizzatore di wa anche al fine di verificare le capacità educative e di vigilanza della madre

30 GENNAIO 2020 IL CASO. Il Tribunale dei Minorenni di Caltanissetta, a seguito di ricorso del P.M.M., ai sensi dell’art. 25 R.D.L. n.14040/34, apriva una procedura nei confronti di un minore che, in concorso con altri minori, utilizzando la chat istantanea whatsapp, aveva minacciato reiteratamente una sua coetanea con messaggi continui, tanto da generarle uno stato di ansia e di preoccupazione e da indurla di conseguenza a modificare le proprie abitudini di vita, per il fondato timore per l’incolumità propria e dei familiari.

L’ascolto del minore ultradodicenne o infradodicenne capace di discernimento integra un obbligo tendenzialmente inderogabile del giudice (ancor più pregnante in caso di azioni di status)

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Torino, adita da un padre che chiedeva la riforma della sentenza di primo che aveva accolto la domanda di disconoscimento di paternità promossa dal curatore speciale del figlio minore, confermava la pronuncia del giudice di prime cure, fondata sulle risultanze di una CTU genetica.

La tutela dei “bambini in carcere”: rinnovato il Protocollo tra DAP e Telefono Azzurro e il Protocollo sottoscritto dall’I.C.A.M. della Casa di Reclusione Femminile di Venezia

31 OTTOBRE 2019 In Italia sono circa 70.000 i bambini e gli adolescenti che ogni anno entrano in carcere per incontrare un loro genitore. Secondo i dati della sezione Statistica del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria alla data del 30 settembre 2019, nelle carceri e negli Istituti a Custodia attenuata per detenute madri (ICAM) sono altresì presenti 42 madri con 46 figli al seguito, di età compresa tra i 0 ed i 6 anni.

Il Giudice non può prescindere dall’osservazione e dall’ascolto del minore anche quando è chiamato a valutare la miglior scelta per la sua educazione religiosa

23 SETTEMBRE 2019 IL CASO. Nel 2014 il Tribunale di Como, nel pronunciare la separazione giudiziale tra E.L. e V.M., affidava un minore ad entrambi i genitori, lo collocava presso la madre, ma precisava che, stante il contrasto tra i genitori in materia religiosa (padre cattolico e madre testimone di Geova), spettava al giudicante la decisione ex art.

Continuare a frequentare la scuola privata, anziché trasferirsi in quella pubblica, è “preminente interesse del minore”

23 SETTEMBRE 2019 IL CASO. Con ricorso ex art. 316 – 337 bis e ter c.c. la madre di due minori adiva, in via d’urgenza, il Tribunale di Treviso per essere autorizzata in via esclusiva, senza l’assenso del padre, ad iscrivere le figlie presso il medesimo istituto scolastico privato che queste già avevano frequentato nel precedente anno scolastico.

Responsabilità civile genitoriale: il genitore “assente” dalla vita del figlio non può invocare a sua discolpa il fatto che (anche) l’altro genitore non abbia adempiuto ai propri doveri

13 GIUGNO 2019 La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 14382/2019, pubblicata il 27.5.2019, ha rigettato il ricorso di un genitore che era stato condannato dal Tribunale di Messina, con sentenza confermata della Corte d’appello messinese, a risarcire la figlia per i danni patrimoniali e non patrimoniali “derivanti dalla assunta violazione… dei suoi obblighi” genitoriali e, in particolare, di quello “di mantenere, istruire ed educare la prole”.

Per la Cassazione nei giudizi de potestate (riguardanti entrambi i genitori) la nomina del curatore speciale del minore va fatta a pena di nullità del procedimento

30 MAGGIO 2019 IL CASO. La Corte d’appello di Bari aveva respinto il reclamo proposto da Tizia avverso il provvedimento del Tribunale per i minorenni di Bari che l’aveva dichiarata decaduta dall’esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti del figlio Tizietto, confermando i precedenti provvedimenti di collocamento del minore presso altra famiglia.

La Cassazione precisa che anche nel giudizio di impugnazione del riconoscimento del figlio per difetto di veridicità l’altro genitore è litisconsorte necessario

30 MAGGIO 2019 IL CASO. Il Tribunale di Genova, adito da E.G., ai sensi dell’art. 263 c.c., per sentir dichiarare invalido il riconoscimento, effettuato da G.R., del minore C.G.A.M, (rappresentato da curatore) per difetto di veridicità, rigettava la domanda ritenendo non dimostrata dall’attore l’assoluta impossibilità che il convenuto fosse il padre biologico del minore.

Il genitore detenuto e condannato alla pena accessoria della sospensione dalla responsabilità genitoriale non può essere dichiarato decaduto ex art. 330 c.c.

30 MAGGIO 2019 IL CASO. Avanti il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta veniva aperto procedimento ex art. 330 c.c. nei confronti di un padre condannato alla pena accessoria della sospensione dalla responsabilità genitoriale per reati non commessi in danno dei figli minori o con abuso della responsabilità genitoriale.

Il minore affidato ad un cittadino europeo in regime di kafala ha diritto al soggiorno non come discendente diretto, ma come familiare

16 MAGGIO 2019 Con la sentenza in commento la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) si è pronunciata in sede di ricorso pregiudiziale sul diritto di ingresso e di soggiorno nel Regno Unito di una minore algerina affidata secondo il regime algerino della kafala ad una coppia di cittadini francesi, sposati nel Regno Unito e ivi residenti.

Nei procedimenti de potestate la difesa tecnica delle parti è solo eventuale e la tutela del superiore interesse del minore è garantita dalla partecipazione del PM

16 MAGGIO 2019 IL CASO. La Corte d’appello di Bologna rigettava il reclamo proposto dai genitori di due minori avverso il provvedimento di decadenza dalla responsabilità genitoriale pronunciato dal Tribunale per i minorenni di Bologna, ritenendo che non sussistesse alcun nuovo elemento idoneo a giustificare una modifica del provvedimento ablativo.

Non può pronunciarsi la decadenza dalla responsabilità genitoriale nonostante le risultanze della CTU (favorevoli al genitore) e senza motivare adeguatamente in ordine all’interesse del minore

16 MAGGIO 2019 IL CASO. La Corte d’appello di Bologna, con decreto del 12.4.2018, confermava il provvedimento di decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre di una bambina pronunciato dal Tribunale per i minorenni di Bologna sulla base delle risultanze della CTU e dell’accertato disturbo psicologico della madre.

La Corte d’Appello di Napoli in equilibrio tra il diritto all’educazione religiosa e quelli alla libertà religiosa e alla salute

18 APRILE 2019 IL CASO. Nel decidere una separazione giudiziale relativa ad una “coppia mista”, il Tribunale di Avellino, dopo aver premesso di ritenere, ai sensi dell’art. 30 della Costituzione, comprimibile il diritto dei genitori ad impartire un’educazione religiosa al figlio nel superiore interesse di questi, ha stabilito il divieto ad entrambi i genitori di impartire educazione religiosa alla figlia ultradodicenne, in quanto “l’educazione contemporanea di SA a due culti diversi potrebbe generare solo confusione e disorientamento perché a questa verrebbero imposti valori morali e modelli comportamentali di riferimento diversi ed incompatibili tra loro”.

Nella separazione con minori la nomina di un curatore speciale non è automatica ma dev'essere oggetto di valutazione

04 APRILE 2019 IL CASO. In un procedimento di limitazione/ablazione della responsabilità genitoriale, il Tribunale per i minorenni di Torino, nominato un Curatore speciale dei minori coinvolti, disposta la collocazione dei minori stessi in una comunità socioeducativa insieme alla madre, dichiarava la propria incompetenza a favore del Tribunale ordinario di Torino in ragione della pendenza di procedimento di separazione giudiziale tra i genitori.

Il Tribunale di Nuoro si interroga sulla “convivenza” dei figli con il genitore divorziato e sull’assegno divorzile

06 FEBBRAIO 2019 Il Tribunale di Nuoro, con sentenza n. 424 del 23.8.2018, riassume con un’articolata motivazione diverse questioni da tempo controverse. In particolare quelle relative all’assegnazione della casa familiare in presenza di figli della cui convivenza con uno dei genitori si discute, poi quelle dell’assegno divorzile richiesto dalla moglie nel contesto della domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Anche il genitore (già convivente more uxorio) che non versa l’assegno per il figlio minore è penalmente responsabile

05 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Sempronio era stato rinviato a giudizio avanti il Tribunale di Treviso per rispondere del reato di cui agli artt. 3 L. 54/06, 12 sexies L. 898/70 e 570 c.p. ed in particolare per aver omesso di versare la somma di € 200,00 mensili stabilita dal Tribunale di Treviso quale contributo al mantenimento del figlio minore nato da una relazione more uxorio.

Il riconoscimento giudiziale può essere negato solo in caso di comprovato, gravissimo danno per il figlio

10 MAGGIO 2018 IL CASO. Il Signor X ricorreva, ex art. 250 c.c., al Tribunale di Bologna, per ottenere il riconoscimento della figlia nata fuori del matrimonio ed i conseguenti provvedimenti. Si costituiva in giudizio la madre, nulla opponendo al richiesto riconoscimento, addebitando tuttavia al ricorrente un disinteresse verso la minore, nonché la mancata contribuzione al suo mantenimento.

Obbligo informativo del medico, danno da “nascita indesiderata” e possibile conflitto di interessi tra genitori e figlio minore

16 MARZO 2018 Il caso deciso dalla S.C. con sentenza n. 5004/2017 coinvolge una coppia di genitori, che avevano citato in giudizio (in proprio e quali rappresentanti della figlia) il ginecologo di fiducia, il genetista e il laboratorio di analisi, sostenendo di non essere stati correttamente informati in ordine alle conseguenze (danni mentali gravi) che affermavano essere state causate alla bambina dalla Trisomia x, alterazione cromosomica già riscontrata durante la gestazione (mediante amniocentesi).

Il collocamento di un minore in struttura si attua attraverso l’esecuzione forzata degli obblighi di fare

16 MARZO 2018 L’attuazione dell’obbligo di consegna dei minori rappresenta, da sempre, una questione ampiamente dibattuta in Dottrina e Giurisprudenza, ciò a causa della assoluta delicatezza delle situazioni giuridiche coinvolte, e della conseguente difficoltà di adattare ai provvedimenti che riguardano i minori le rigide regole del processo di esecuzione disciplinato dal terzo libro del c.

Al massimo a 34 anni cessa Il diritto dei figli al mantenimento e alla convivenza

06 MARZO 2018 Con sentenza del 1° febbraio 2018 il Tribunale di Modena, pronunciando su una vicenda molto singolare, ha affrontato due problemi piuttosto ricorrenti:  se ci sia un limite di età oltre il quale il figlio maggiorenne non può pretendere il mantenimento  dai genitori;  se possa sopravvivere al diritto al mantenimento il “diritto alimentare” del figlio non economicamente a coabitare con i genitori.

Non va mantenuto il figlio maggiorenne con contratto a termine e guadagni contenuti

04 DICEMBRE 2017 Tempi duri per i figli maggiorenni, i quali non possono più pretendere di essere mantenuti ad oltranza dai genitori. Infatti, per Cass. civ. n. 13354/2017 il figlio maggiorenne dev’essere considerato autosufficiente se svolge una regolare attività lavorativa, pur con contratto a termine e guadagni contenuti (non già, invece, laddove costui sia titolare di un contratto di apprendistato).

Per il Tribunale di Milano il padre assente deve risarcire il figlio

04 DICEMBRE 2017 IL CASO. Una madre, in proprio e quale amministratrice di sostegno del figlio, aveva convenuto in giudizio avanti al Tribunale di Milano il padre di quest’ultimo, lamentando che questi non avesse mai adempiuto agli obblighi di assistenza morale e materiale del figlio “affetto da una grave forma di paralisi cerebrale con tetraparesi spastica, sordità bilaterale e disfunzione cardiaca”.
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