Mantenimento dei figli minorenni e maggiorenni

La Cassazione ribadisce le regole per il mantenimento del “figlio neomaggiorenne” e del “figlio adulto”

11 NOVEMBRE 2024 di Avv. Valentina Alberioli IL CASO. Il Tribunale di Pordenone, nell’ambito del procedimento di modifica delle condizioni del divorzio attivato da Tizio, revocava l’obbligo di quest’ultimo di contribuire al mantenimento della figlia maggiorenne Caia e l’assegnazione all’ex coniuge Mevia dell’ex casa familiare, ravvisando l’intervenuta autosufficienza economica della ragazza.

La Cassazione detta le regole per il mantenimento del “figlio neomaggiorenne” e del “figlio adulto”

30 SETTEMBRE 2024 di avv. Valentina Alberioli IL CASO. Nell’ambito dell’accordo giudiziale tra Tizia e Caio, quest’ultimo si obbligava a corrispondere un contributo al mantenimento delle figlie Mevia e Sempronia pari ad euro 550,00 mensili a favore di ciascuna; tale obbligo veniva garantito dall’iscrizione di un’ipoteca per euro 150.

Il Tribunale di Genova conferma la mera sussidiarietà dell’obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari al mantenimento dei nipoti

07 GIUGNO 2024 di Avv. Barbara Bottecchia IL CASO. Con ricorso ex art. 316 c.c. Tizia cita in giudizio i genitori di Mevio (ex convivente) per sentirli condannare a corrisponderle, nella loro qualità di nonni paterni di Caietto e Tizietto, un contributo economico a titolo di concorso nel mantenimento degli stessi.

La Cassazione ribadisce la regula iuris in tema di mantenimento del figlio maggiorenne sulla base del principio di autoresponsabilità

07 GIUGNO 2024 di Avv. Chiara Curculescu IL CASO. La Corte d’Appello di Roma con decreto del 14.7.2022 accoglieva parzialmente il reclamo proposto da un padre avverso il decreto del Tribunale di Roma con il quale era stata rigettata la sua domanda di revoca o modifica delle condizioni stabilite nella sentenza di divorzio pronunciata nel 1997.

Va revocato l’assegno di mantenimento alla figlia trentacinquenne, insegnante precaria

03 MAGGIO 2024 di Avv. Maida Milàn Un padre aveva chiesto, a modifica delle condizioni di divorzio, la revoca dell’assegnazione della casa coniugale alla ex moglie e l’eliminazione dell’obbligo di corrispondere un assegno di mantenimento alla figlia della coppia, ormai trentacinquenne, stabilito all'epoca del divorzio in € 520,00 mensili, poi rivalutati in € 628,68.

Diritto del figlio maggiorenne all’assegno di mantenimento: onere della prova

03 NOVEMBRE 2023 di avv. Monica Mocellin Con sentenza n. 26875 del 20.09.2023 la Corte di Cassazione, in ordine al diritto al mantenimento da parte del figlio maggiorenne, ha deciso che “ Ai fini dell’accoglimento della domanda, così come del permanere dell’obbligo a fronte dell’istanza di revoca dello stesso da parte del genitore, è onere del richiedente provare non solo la mancanza di indipendenza economica - precondizione del diritto preteso - ma anche di avere curato, con ogni possibile impegno, la propria preparazione, professionale o tecnica, e di essersi con pari impegno attivato nella ricerca di un lavoro.

Nessun mantenimento per il figlio (ultra)maggiorenne affetto da patologia depressiva

03 NOVEMBRE 2023 di avv. Valentina Alberioli IL CASO. Il Tribunale di Tivoli, adito da Tizio in sede di modifica delle condizioni del divorzio, revocava l’assegno di mantenimento di euro 500,00 mensili posto a carico di quest’ultimo in favore del figlio maggiorenne Sempronio, convivente con la madre Caia, in ragione del fatto che il ragazzo aveva maturato una “significativa esperienza lavorativa ed adeguate capacità reddituali”.

Non vi è vera indipendenza economica del figlio maggiorenne se la sua condizione lavorativa non è stabile.

27 GENNAIO 2023 di Avv. Chiara Curculescu IL CASO. Il Tribunale di Bologna, con decreto del 20.12.2016, recepiva le conclusioni congiunte di due genitori, non più conviventi, che avevano proposto ricorso per la regolamentazione dell’affidamento del figlio quattordicenne, della disciplina del diritto di visita e della misura e modalità del contributo al suo mantenimento.

Nessun assegno di mantenimento alla figlia ventiduenne che rifiuta proposte di lavoro

12 SETTEMBRE 2022 di avv. Luana Momesso IL CASO. La Corte d'appello di Trieste, accogliendo parzialmente il reclamo presentato dalla moglie, divorziata e dai figli, aveva ripristinato l’obbligo di contribuzione al mantenimento a carico del padre nei confronti del figlio stabilito con la sentenza di divorzio, obbligo poi revocato da una successiva sentenza del giudice di primo grado intervenuta a modifica delle statuizioni divorzili.

Omessa contribuzione al mantenimento dei figli minori: il genitore collocatario ha diritto di chiedere i danni anche in proprio

08 GIUGNO 2022 di avv. Anna Silvia Zanini Con la sentenza n.11518 20/01/2022 la sez. VI della Cassazione penale si è pronunciata affermando che, in caso di separazione, il genitore con cui il figlio minore sia convivente è legittimato, anche in proprio, a costituirsi parte civile nel processo penale diretto all'accertamento del reato di omesso mantenimento commesso dall’altro genitore.

Anche il Tribunale di Belluno si è dotato del Protocollo per le spese straordinarie per i figli

24 DICEMBRE 2021 In data 21 ottobre 2021, la Presidente del Tribunale di Belluno, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Belluno e le Associazioni di avvocati APF, AIAF, Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, Camera Civile e CPO, hanno sottoscritto il Protocollo per la “…ripartizione delle spese ordinarie e straordinarie (alias extra assegno) dei figli delle coppie non conviventi o non più conviventi…” che integra, con le recentissime disposizioni in materia di assegno unico per i figli, il Protocollo sottoscritto solo poche settimane prima.

Niente assegno al coniuge se il part-time è “reversibile”, mentre spetta al figlio che riprende gli studi dopo aver lasciato il lavoro

29 SETTEMBRE 2021 La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23318 del 16 giugno 2021, ha  affrontato varie questioni inerenti gli obblighi di mantenimento  a favore dell’ez coniuge e dei figli,  delineato, tra l’altro, i limiti del diritto del figlio maggiorenne a percepire l’assegno di mantenimento dal genitore divorziato, quando, dopo, aver intrapreso una esperienza lavorativa remunerata, la abbandona per riprendere gli studi universitari.

Se si amplia il diritto di visita e frequentazione dei figli da parte del padre si riduce il contributo al loro mantenimento

28 APRILE 2021 La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3203 emessa il 15.12.2020, ha affermato il principio per cui l’ampliamento del diritto di visita delle figlie minori a favore del padre e il conseguente obbligo di mantenimento diretto durante la permanenza delle stesse presso di lui, giustifica la riduzione del mantenimento dovuto alla madre per le spese ordinarie delle figlie.

Il figlio ultrasessantenne disoccupato ha ancora diritto a rimanere nella casa dei genitori?

19 MARZO 2021 Con l’ordinanza n. 3163/2021, la Cassazione civile ha chiarito che il genitore non ha l’obbligo di mantenere il figlio ultrasessantenne, anche se disoccupato, né ha il dovere di prestargli gli alimenti in ragione della sua inattività lavorativa protrattasi per oltre vent’anni, e così pure ha diritto a riavere in restituzione l’abitazione datagli in comodato.

Gli utili non distribuiti non si computano ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento

19 MARZO 2021 Con ordinanza del 22 febbraio 2021, n. 1145, il Tribunale di Cagliari, a soluzione della riserva formulata all’esito della fase presidenziale, sentite le parti e dato atto del fallimento del tentativo di conciliazione, ha assunto le decisioni provvisorie in ordine ad una separazione nella quale era in discussione, fra l’altro, la rilevanza degli utili non distribuiti di una società di cui era socio uno dei coniugi.

Mantenimento per il figlio maggiorenne: un importo elevato è diseducativo?

19 MARZO 2021 Con la recente ordinanza n.2020/2021 la Corte di Cassazione ha ribadito che la tutela dell’interesse morale del figlio, minorenne o maggiorenne non ancora autosufficiente, costituisce il fine che deve ispirare l’esercizio della responsabilità genitoriale ed altresì ogni provvedimento giudiziale riguardante i figli anche con riferimento alla quantificazione del contributo al mantenimento, in modo da consentire ogni opportunità di crescita sociale e professionale del figlio, ma non certo una ingiustificata retrocessione delle condizioni di vita materiale.

E’ possibile ordinare (ex art. 3 l. n. 219/2012) al socio del genitore obbligato al mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio di pagare all’avente diritto?

28 DICEMBRE 2020 Il Tribunale di Vicenza, con decreto n. 9990/2020 del 06.11.2020, nell’ambito di un procedimento promosso dalla madre per la regolamentazione del regime di affidamento e mantenimento delle figlie minori, nate da genitori non coniugati, ha rigettato, ritenendola inammissibile, l’istanza avanzata dalla ricorrente, ex art.

La pregiudizialità dell’azione di status rispetto all’azione di regresso del genitore

09 NOVEMBRE 2020 Massimo Osler, Avvocato in Padova Con ordinanza n. 16561/2020, depositata in data 31.7.2020, la Corte di Cassazione ha confermato che, nel caso in cui un solo genitore abbia riconosciuto il figlio e lo abbia mantenuto in via esclusiva, il diritto di questi al recupero pro quota delle somme che sarebbero state dovute dall’altro genitore si prescrive nel termine ordinario di dieci anni che decorre non dall’effettuazione della singola spesa, ma dal passaggio in giudicato della sentenza di accertamento della filiazione.

Natura giuridica ed efficacia degli atti di trasferimento immobiliare concordati in sede di separazione

24 SETTEMBRE 2020 Con sentenza n. 345 del 19 agosto 2020, la Corte d’Appello di Trieste affronta un tema di particolare rilevanza per le sue conseguenze giuridiche, ovvero quale sia la natura giuridica degli atti di trasferimento immobiliare o di costituzione o trasferimento di altri diritti reali concordati tra coniugi, quale condizione della separazione o del divorzio, al fine di regolamentare i loro rapporti economico/patrimoniali, e la conseguente “tenuta” degli stessi nei confronti dei creditori del cedente.

Quando cessa l’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne?

24 SETTEMBRE 2020 Con l’ordinanza n. 17183/2020, la Cassazione civile ha stabilito il principio per cui i figli maggiorenni, ultimato il percorso formativo di studio, hanno il dovere di ricercare un lavoro che li renda autonomi, anche se non perfettamente conforme alle loro aspirazioni, poiché l’assegno di mantenimento versato dai genitori ha una funzione educativa e non può rappresentare un’assicurazione dalla durata illimitata.

Accesso agli atti: il Consiglio di Stato rileva un conflitto in seno alle sue Sezioni e rimette la questione all’Adunanza plenaria

02 SETTEMBRE 2020 La quarta sezione del Consiglio di Stato è stata adita dall’Agenzia delle Entrate con ricorso avverso una sentenza del TAR Campania, sede di Napoli, inerente ad una questione che abbiamo già analizzato in questa newsletter: il rapporto fra la procedura di accesso agli atti e ai documenti amministrativi ai sensi della legge 241/1990 e la procedura disciplinata dal combinato disposto fra gli artt.

Figlio maggiorenne adottato dal nuovo marito della madre: quale incidenza nell’obbligo di mantenimento del padre?

27 APRILE 2020 Con la sentenza n. 7555/2020, la Cassazione civile ha stabilito il principio per cui l’adozione dei figli maggiorenni effettuata dal nuovo marito della madre, accompagnata dal loro stabile inserimento nel nuovo contesto familiare, è circostanza fattuale rilevante, da valutarsi ai fini della modificazione dell’entità del mantenimento paterno, nell’ambito del giudizio di revisione delle condizioni stabilite in sede divorzile, qualora risulti che l’adottante provveda continuativamente alle necessità quotidiane degli adottati.

Per la Cassazione il mantenimento dei figli va determinato tenendo conto di tutti i parametri normativi

31 MARZO 2020 IL CASO. Tizia aveva adito il Tribunale di Sulmona per regolamentare l’affidamento (precisamente, il “diritto di visita da parte del padre”) ed il mantenimento [precisamente, il “pagamento di un contributo (paterno) di mantenimento di Euro, 850,00 mensili”] della figlia Sempronia, nata da una relazione extraconiugale con Caio.

Mantenimento dei figli, spese straordinarie e tenore di vita in una recente ordinanza della Cassazione

17 FEBBRAIO 2020 IL CASO. In un giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, la Corte d’Appello di Catania, in parziale riforma della sentenza di primo grado, valutati complessivamente  i redditi degli ex coniugi, il loro presumibile tenore di vita, la disparità reddituale a favore del marito, le accresciute esigenze di vita del figlio ed i prevalenti tempi di permanenza del figlio presso la madre, aveva aumentato da € 900,00 ad € 1.

La domanda di modifica delle condizioni di separazione è ammissibile anche in pendenza del giudizio di divorzio

18 NOVEMBRE 2019 Lo afferma la Cassazione con la sentenza n. 27205/19 del 23 ottobre 2019. Riprendendo un indirizzo giurisprudenziale consolidato (Cass. Civ. nn. 5062/17-17825/13-21091/05-8381/97), la Corte di legittimità ha ribadito che la sentenza di divorzio non comporta necessariamente la cessazione della materia del contendere sulle domande di revisione dell’assegno di separazione, introdotte con ricorso ex art.

"Genitore sociale" e obbligo di mantenimento

30 LUGLIO 2019 Nell’ambito di un procedimento di separazione personale, il Tribunale di Como affida una minore - figlia biologica della moglie e “figlia sociale” del marito - al Servizio Tutela Minori del Comune; la bambina viene collocata in maniera prevalente presso il “padre sociale”, obbligato anche a provvedere al suo mantenimento ordinario.

Non può essere disposta d’ufficio l’assegnazione della casa familiare in favore del genitore convivente con il figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente

13 GIUGNO 2019 Con l’ordinanza n. 10204/19, la Corte di Cassazione fa il punto sull’istituto dell’assegnazione della casa familiare nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio, evidenziando la differente ratio che sottende il provvedimento emesso in favore del genitore con figli minorenni, rispetto a quello che convive con figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Revoca dell’assegnazione della casa familiare: quando la convivenza del figlio diventa mera ospitalità

30 MAGGIO 2019 Con ordinanza n. 11844/2019, la Corte di Cassazione, uniformandosi ad un precedente orientamento (Cass. n. 11218/2013), ha ribadito il principio per cui il carattere saltuario dell’utilizzazione, da parte della prole, della casa familiare esclude che questa continui a rappresentare l’habitat domestico e quindi il centro delle relazioni e degli affetti familiari.

No alla revisione dell'assegno di mantenimento per fatti preesistenti alla separazione (anche se non considerati)

07 MARZO 2019 IL CASO. Con decreto pronunciato all’esito di un procedimento per la modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione, la Corte d’appello di Napoli accoglieva la richiesta di riduzione dell’assegno di mantenimento, dovuto alla moglie separata, proposta dal marito di costei, secondo il quale, in sede di separazione, non sarebbero stati sufficientemente compresi, valutati ed apprezzati gli effetti dell’intervenuto fallimento di una società nella quale egli aveva investito le proprie risorse, acquistando obbligazioni per somme rilevanti.

Il Tribunale di Nuoro si interroga sulla “convivenza” dei figli con il genitore divorziato e sull’assegno divorzile

06 FEBBRAIO 2019 Il Tribunale di Nuoro, con sentenza n. 424 del 23.8.2018, riassume con un’articolata motivazione diverse questioni da tempo controverse. In particolare quelle relative all’assegnazione della casa familiare in presenza di figli della cui convivenza con uno dei genitori si discute, poi quelle dell’assegno divorzile richiesto dalla moglie nel contesto della domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Per i procedimenti ex art 337 bis e segg. cc è competente il giudice del luogo di residenza abituale del figlio minore

21 NOVEMBRE 2018 Due ordinanze del Tribunale di Mantova, in data 10.5.2018, e del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del 27.9.2018, chiariscono che nei procedimenti di affidamento e mantenimento di un figlio minore nato da genitori non coniugati la competenza per territorio spetta al giudice del luogo di abituale residenza del minore.

L’ex marito che non paga l’assegno di mantenimento e minaccia il coniuge da cui ha divorziato va condannato al risarcimento dei danni morali

21 NOVEMBRE 2018 Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 17144/ 2018 del 12.9.2018, ha deciso sulla domanda di risarcimento dei danni lamentati da una donna, che agiva anche per conto dei tre figli, “per la violazione degli obblighi di mantenimento oltre che per la lesione della sua dignità e del suo onore” da parte dell’ex marito.

Solo il creditore degli alimenti può scegliere di applicare la legge dello Stato di residenza abituale del creditore in alternativa a quella del proprio Stato di residenza abituale

06 NOVEMBRE 2018 La sentenza della Corte di Giustizia 20 settembre 2018, in causa C- 214/17, si è occupata della questione se la legge dello Stato di residenza abituale del debitore che, in deroga alla regola generale, disciplina le obbligazioni alimentari tra il padre e il figlio quando il creditore si è avvalso della facoltà di radicare la causa nel luogo in cui il debitore ha la residenza abituale, si applichi anche per la domanda di riduzione dell’assegno alimentare presentata dal debitore dinanzi al giudice dello Stato della propria residenza abituale.

Se il coniuge obbligato è inadempiente il Giudice può ordinare il pagamento dell’assegno di mantenimento al suo datore di lavoro, ma l’ordine non può estendersi agli arretrati

14 OTTOBRE 2018 Il Tribunale di Roma, con ordinanza n. 21335 depositata il 22 agosto 2018, si è pronunciato in merito alla possibilità, sancita dall’art. 156, 6 comma c.c., di ordinare ai terzi “…tenuti a corrispondere anche periodicamente somma di denaro all’obbligato…” di versare direttamente al coniuge avente diritto, l’importo spettante a titolo di assegno di mantenimento.

Il separando ha diritto di accedere alla “documentazione fiscale” del coniuge

27 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Tizia, in vista della propria separazione dal marito Caio, aveva presentato all’Agenzia delle Entrate un’istanza ai sensi della legge n. 241/1990, chiedendo l’accesso alla “documentazione fiscale degli anni 2017, 2016 e 2015” del coniuge e motivandola con la “necessità di tutelare i propri interessi – con specifico riguardo al diritto al mantenimento – nei confronti del sig.

L’azione di regresso del genitore che ha adempiuto ai propri obblighi contro quello inadempiente

27 SETTEMBRE 2018 L’ordinanza n. 21364/2018 della Cassazione civile ha riaffermato il principio, espressione di un consolidato orientamento, per il quale il diritto di regresso del genitore adempiente, nei confronti dell’altro genitore, per il rimborso della quota parte delle spese sostenute per il mantenimento del figlio, dalla sua nascita, sorge solo con l’accertamento dello status in capo all’altro genitore naturale.

Genitori separati, assegno di mantenimento per i figli e benefici fiscali

05 SETTEMBRE 2018 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18392/2018, ha riaffermato indirettamente un principio noto, annullando con rinvio la sentenza d’appello sottoposta al suo giudizio. Il caso riguarda un padre che riteneva di avere diritto alle detrazioni fiscali per i figli nella misura del 100% in quanto, in base al provvedimento di separazione, solo a lui (e non anche alla moglie) era stato imposto il versamento dell’assegno di mantenimento.

Anche il genitore (già convivente more uxorio) che non versa l’assegno per il figlio minore è penalmente responsabile

05 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Sempronio era stato rinviato a giudizio avanti il Tribunale di Treviso per rispondere del reato di cui agli artt. 3 L. 54/06, 12 sexies L. 898/70 e 570 c.p. ed in particolare per aver omesso di versare la somma di € 200,00 mensili stabilita dal Tribunale di Treviso quale contributo al mantenimento del figlio minore nato da una relazione more uxorio.

In presenza di elementi di estraneità (cittadinanza straniera delle parti e residenza all’estero del convenuto) il Giudice deve verificare la propria giurisdizione

20 LUGLIO 2018 IL CASO. Tizia, cittadina albanese residente nel Comune di Agordo (BL), ha adito il Tribunale di Belluno, per chiedere la separazione con addebito dal marito, cittadino albanese anch’esso, l’affidamento esclusivo della figlia minore avuta in costanza di matrimonio, nonché il contributo al mantenimento in favore proprio e della figlia.

Il figlio che diventa avvocato perde il diritto all’assegno di mantenimento

26 MARZO 2018 La recente sentenza n.5088/2018 della Cassazione conferma l’orientamento per cui “la valutazione delle circostanze che giustificano la ricorrenza o il permanere dell'obbligo dei genitori al mantenimento dei figli maggiorenni va effettuata dal giudice del merito, necessariamente, caso per caso e con criteri di rigore proporzionalmente crescente in rapporto all'età dei beneficiari, in modo da escludere che tale obbligo assistenziale, sul piano giuridico, possa essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, al di là dei quali si risolverebbe in forme di parassitismo di ex giovani ai danni dei loro genitori sempre più anziani” (Cass.

Al massimo a 34 anni cessa Il diritto dei figli al mantenimento e alla convivenza

06 MARZO 2018 Con sentenza del 1° febbraio 2018 il Tribunale di Modena, pronunciando su una vicenda molto singolare, ha affrontato due problemi piuttosto ricorrenti:  se ci sia un limite di età oltre il quale il figlio maggiorenne non può pretendere il mantenimento  dai genitori;  se possa sopravvivere al diritto al mantenimento il “diritto alimentare” del figlio non economicamente a coabitare con i genitori.

Rigettata, senza contraddittorio, la richiesta al GI di modifica dei provvedimenti provvisori

22 FEBBRAIO 2018 Rivolgendosi  al Tribunale con ricorso per divorzio, il marito chiede un alleggerimento degli obblighi economici assunti con separazione consensuale a favore della moglie e dei figli. Adduce un deterioramento delle sue condizioni economiche e richiama, per quel che concerne l’assegno a favore della moglie, il nuovo orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte.

Non va mantenuto il figlio maggiorenne con contratto a termine e guadagni contenuti

04 DICEMBRE 2017 Tempi duri per i figli maggiorenni, i quali non possono più pretendere di essere mantenuti ad oltranza dai genitori. Infatti, per Cass. civ. n. 13354/2017 il figlio maggiorenne dev’essere considerato autosufficiente se svolge una regolare attività lavorativa, pur con contratto a termine e guadagni contenuti (non già, invece, laddove costui sia titolare di un contratto di apprendistato).
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