Separazione, divorzio e invalidità del matrimonio

La pronuncia di divorzio nel matrimonio non consumato

29 APRILE 2023 di avv. Luana Momesso IL CASO La Corte d'appello di Bologna, aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado con la quale era stata dichiarata, ai sensi dell’art.3 lett. f) l.n. 898 / 1970, la cessazione degli effetti civili del matrimonio per mancata consumazione, con fissazione dell’obbligo di pagamento di un assegno divorzile in favore dell’ex moglie di € 750,00 mensili.

La convivenza ultratriennale con un incapace non sana la nullità del matrimonio contratto con lui.

27 GENNAIO 2023 di avv. Valentina Alberioli IL CASO. La Corte d’Appello di Bologna rigettava la domanda di Tizio volta ad ottenere l’efficacia nella Repubblica Italiana della sentenza del Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano di Modena, con la quale era stata dichiarata la nullità del matrimonio con Caia per incapacità del consenso da parte di quest’ultima a norma del can.

La delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio non preclude la prosecuzione del giudizio sulle questioni patrimoniali

28 APRILE 2021 Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza n. 9004 depositata il 31 marzo 2021, hanno deciso che la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio, intervenuta dopo il passaggio in giudicato della pronuncia di cessazione degli effetti civili del matrimonio, non preclude la prosecuzione del giudizio sulle questioni patrimoniali.

Delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio ed eccezione di “convivenza”: rito camerale o procedimento ordinario?

09 GIUGNO 2020 Con la sentenza n. 8028/2020, la Corte di Cassazione ha ribadito che qualora la domanda sul riconoscimento dell’efficacia della sentenza canonica di nullità del matrimonio sia proposta da uno solo dei coniugi, trova applicazione la disciplina del giudizio ordinario e non quella del procedimento camerale.

Sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio, convivenza ultratriennale e natura della relativa eccezione

27 MAGGIO 2020 La Corte di Cassazione, con la sentenza n.7925 del 20.04.2020, ha confermato l’ormai consolidato orientamento secondo il quale la pluriennale convivenza dei coniugi non osta al riconoscimento da parte dei giudici italiani della sentenza ecclesiastica che ha annullato il matrimonio concordatario, qualora la moglie non abbia sollevato l’eccezione relativa alla convivenza.

Delibazione della sentenza ecclesiastica di annullamento del matrimonio: la rilevanza “dell’affectio coniugalis” nella convivenza dei coniugi per oltre tre anni

20 DICEMBRE 2019 Con l’ordinanza n. 30900/2019, la Corte di Cassazione ha affermato il principio per cui la convivenza continuativa dei coniugi per oltre tre anni è elemento ostativo al riconoscimento nello Stato italiano della sentenza di annullamento ecclesiastico del matrimonio, essendo rilevante la mancanza di adesione affettiva e l’infelicità della convivenza solo se concordemente riconosciute e manifestate all’esterno da entrambi i coniugi.

Volontà di non procreare e delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio

20 DICEMBRE 2019 Con l’ordinanza n. 32027 depositata il 09 dicembre, la Corte di Cassazione ha confermato l’orientamento che riconosce efficacia nello Stato italiano alla sentenza ecclesiastica che ha dichiarato la nullità del matrimonio religioso per la volontà del marito, manifestata prima del matrimonio, di esclusione della prole dalla futura vita coniugale.

Quando il matrimonio fa spettacolo: è valido il matrimonio in TV “a prima vista”

05 SETTEMBRE 2019 Un matrimonio risulta valido anche se, al fine di contrarlo, le Parti hanno accettato con molte perplessità delle condizioni restrittive a pena di risarcimento. IL CASO. W. M. e S. S. hanno stipulato con la casa di produzione del programma “Matrimonio A Prima Vista” un contratto in virtù del quale si sono impegnati a contrarre matrimonio con una persona sconosciuta, fatta salva la possibilità di procedere ad una separazione consensuale entro sei mesi dalla celebrazione.

Il riconoscimento della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio travolge l'assegno di mantenimento attribuito al coniuge dalla sentenza di separazione passata in giudicato

06 NOVEMBRE 2018 di Umberto Roma, Avvocato del Foro di Treviso, Associato di diritto privato nell'Università di Padova   Con l’ordinanza n. 11553 dell’11 maggio 2018, la prima sezione civile della Cassazione ha deciso che la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio concordatario, intervenuta successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di separazione, travolge le statuizioni economiche relative al rapporto tra i coniugi in essa previste: "il diritto all’assegno di mantenimento, attribuito dal giudicato di separazione, trova infatti il suo fondamento nella permanenza del vincolo coniugale e nel dovere di assistenza materiale tra coniugi, e, pertanto, venuto meno il vincolo matrimoniale, non possono sopravvivere le statuizioni accessorie dal quale esse dipendono".

Il divorzio-lampo rumeno non è contrario all’ordine pubblico (ma la Cassazione dimostra di ignorare i Regolamenti europei sull’unificazione del diritto internazionale privato)

05 SETTEMBRE 2018 La sentenza della Corte di Cassazione n. 12473 del 21 maggio 2018 ha stabilito che un divorzio-lampo rumeno, pronunciato secondo la lex fori che prevede tempi della procedura di divorzio più brevi di quella italiana, è riconoscibile nel nostro ordinamento e non integra violazione dell’ordine pubblico.

Nuovo Processo di nullità del matrimonio: la Santa Sede apre agli avvocati non graduati in Diritto Canonico

25 GIUGNO 2018 La nota Riforma del dicembre 2015 voluta da Papa Francesco ha modificato il Libro VII del Codice di Diritto Canonico, Parte III, Titolo I, Capitolo I (canoni dal 1671 al 1691), relativamente alle cause per la dichiarazione di nullità del matrimonio, introducendo un “processo più breve”, in aggiunta a quello “tradizionale” documentale, quando la domanda di nullità è sostenuta da argomenti molto evidenti (ad esempio: convivenza coniugale “lampo” o documentazione medica inconfutabile).
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