Adozione in casi particolari

Maternità surrogata: effetti della revoca dell'assenso del genitore biologico all'adozione da parte del genitore sociale

03 NOVEMBRE 2023 di avv. Gabriella Dal Molin In tema di adozione in casi particolari, disciplinata dall'art. 44, 1 comma, lettera d), legge n. 184/1983, " l'effetto ostativo del dissenso del genitore biologico all'adozione da parte del genitore sociale deve essere valutato esclusivamente sotto il profilo della conformità all'interesse del minore, sicchè il genitore biologico può validamente negare l'assenso all'adozione del partner, solo nell'ipotesi in cui quest'ultimo non abbia intrattenuto alcun rapporto di affetto e di cura nei confronti del nato, oppure, pur avendo partecipato al progetto di procreazione, abbia poi abbandonato partner e minore".

La maternità surrogata nel nostro ordinamento e l’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione n. 1842 del 21 gennaio 2022

01 APRILE 2022 di avv. Stefano Armellini Con l'ordinanza n. 1842 del 21 gennaio 2022 la 1a sezione della Corte di Cassazione ha rimesso al Primo Presidente - per l’eventuale trasmissione alle Sezioni Unite - un complesso quesito mirante a fornire risposta, in base al diritto vivente (ed in attesa dell’intervento del legislatore), alle esigenze di riconoscimento del legame di filiazione tra il minore nato in seguito al ricorso alla maternità surrogata di una coppia omoaffettiva con il genitore intenzionale che non ha fornito il materiale biologico.

L’adozione mite è istituto riconducibile all’art 44 lett. d) della Legge 184/1983 da applicarsi nei casi di semiabbandono, o abbandono ciclico o semipermanente

24 DICEMBRE 2021 Cassazione 35840/2021 e Corte d’Appello Venezia 16/2021 Cass. 22.11.21 n°35840 IL CASO Con sentenza del marzo 2019 il Tribunale per i minorenni di Venezia dichiarò lo stato di adottabilità di tre minori in ragione delle condizioni psichiche  dei genitori ( l’uno affetto da patologia psichiatrica paranoidel l’altra da disturbo ansioso e delle loro insufficienti risorse economiche).

Quando l’adozione non può essere mite

29 SETTEMBRE 2021 Con la sentenza 15 del 16 luglio 2021 in commento, la Corte di appello veneziana ha offerto un importante contributo chiarificatore sull’applicabilità dell’adozione mite, cioè su quella forma di adozione che modellata sulla previsione dell’art 44 legge 184/83, a differenza dell’adozione legittimante, non comporta l’esclusione dei rapporti tra l’adottato e la famiglia di origine e cerca comunque di preservare anche i legami di sangue.

Un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 291 c.c. permette di ridurre il divario di età previsto per l’adozione di maggiorenni

27 APRILE 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Bologna, con sentenza n. 27/2017, rigettava il reclamo proposto avverso la sentenza del Tribunale di Modena che aveva a sua volta respinto la domanda di adozione della figlia maggiorenne della convivente del ricorrente, per mancanza del requisito legale dell’intervallo minimo di età tra adottante e adottato previsto dall’art.

Prima di recidere ogni legame tra genitore e figlio occorre prendere in considerazione tutti i modelli adottivi, anche quelli che garantiscono la continuità relazionale

03 MARZO 2020 IL CASO. La madre di due minori, migrante e vittima di tratta, con infezione da HIV e con disturbo da stress postraumatico, impugnava avanti la Corte d’appello di Roma la pronuncia di primo grado che aveva dichiarato lo stato di adottabilità delle figlie contestando la sussistenza dello stato di abbandono e di un pregiudizio per le stesse.

Il minore affidato ad un cittadino europeo in regime di kafala ha diritto al soggiorno non come discendente diretto, ma come familiare

16 MAGGIO 2019 Con la sentenza in commento la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) si è pronunciata in sede di ricorso pregiudiziale sul diritto di ingresso e di soggiorno nel Regno Unito di una minore algerina affidata secondo il regime algerino della kafala ad una coppia di cittadini francesi, sposati nel Regno Unito e ivi residenti.

La Corte d’Appello di Napoli si pronuncia sull’adozione omoparentale

02 AGOSTO 2018 IL CASO. Tizia, legata sentimentalmente con Caia, alla quale si era unita civilmente ex L. 76/2016 e con la quale aveva in precedenza condiviso un percorso di procreazione medicalmente assistita, che aveva portato alla nascita di Sempronio, aveva impugnato, innanzi alla Corte d’appello di Napoli, la decisione con cui il Tribunale per i Minorenni aveva rigettato il ricorso volto alla dichiarazione dell’adozione del minore ai sensi dell’art.
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