Nome e cognome

Cambiamento del cognome: la rilevanza dei motivi affettivi

04 DICEMBRE 2023 di Avv. Anna Sartor La sentenza n. 8422/2023 del Consiglio di Stato, ha stabilito che nel caso di un padre anaffettivo, arrogante e disinteressato alla relazione con il figlio, il cambio del cognome rappresenta per il figlio richiedente un modo per eliminare un legame solo formale, imposto per legge, dando invece valore al diritto all’identità personale avente copertura normativa costituzionale ex art.

Per conservare il cognome del genitore il figlio disconosciuto deve agire con un’autonoma domanda, facendo valere il proprio “diritto al nome”

03 MARZO 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Roma, in sede di rinvio, in accoglimento di un’azione di disconoscimento dichiarava che I.M. non era il padre di I.S e conseguentemente ordinava al competente ufficiale dello Stato civile di procedere alle relative annotazioni sulla perdita del cognome paterno da parte del figlio che, rimasto contumace, non aveva formulato domanda di mantenimento del cognome paterno.

Divorzio: quando è possibile conservare il cognome del marito?

03 MARZO 2020 Con la recente ordinanza n. 3454/2020 la Cassazione civile torna a pronunciarsi sulla questione della conservazione del cognome dell’ex marito dopo il divorzio, chiarendo che la notorietà derivata dal cognome del marito non è un valido presupposto per consentire all’ex moglie di continuare ad identificarsi col cognome maritale.

Divorzio, quando è possibile conservare il cognome del marito?

20 MARZO 2019 Con la sentenza n. 3869/2019 la Corte di Cassazione, ha riaffermato il principio per cui, dopo la sentenza di divorzio, non è consentito l’uso del cognome del marito, salvo che il giudice di merito, con una pronuncia motivata, nell’esercizio del proprio potere discrezionale, disponga diversamente.
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