Numero speciale Malaeducazione e responsabilità dei genitori

a cura di Barbara Bottecchia e Giampaolo Miotto

Con questo numero speciale abbiamo cercato, a più mani e con un approccio multidisciplinare di fare il punto su un tema ampissimo e cui le nuove tecnologie hanno dato nuove e ancor maggiori possibilità di sfaccettature e cioè quello della responsabilità dei genitori per mala educazione dei propri figli.

Le notizie di cronaca, oramai purtroppo pressochè quotidiane, che vedono protagonisti minori di età quali attori o vittime di atti violenti, di bullismo o di cyberbullismo perpetrati sempre più in gruppo o con l’utilizzo di internet dei social e dei sistemi di messaggistica istantanea suscitano più di un interrogativo.

Non ci si può infatti non interrogare da un lato se, tenuto conto dell’indiscutibile e preoccupante crescita di questi fenomeni, si stia facendo abbastanza se le famiglie e le istituzioni soprattutto quelle scolastiche siano, al di là delle petizioni di principio, veramente coscienti della complessità del fenomeno e abbiano la dovuta competenza oltre che attenzione per affrontare una sfida educativa epocale.

D’altro lato le altrettante indiscutibili potenzialità della rete come fonte di accesso al sapere, di comunicazione e di sviluppo delle competenze e i diritti riconosciuti ai minori anche in tema di uso positivo di internet pongono interrogativi su come limitare tale accesso su quali limiti di età su come poter effettuare dei controlli efficaci aldilà delle limitazioni imposte dalla legge ma che, è noto, sono facilmente aggirabili e prive di seri controlli da parte delle Autorità preposte.

Non sempre poi i ragazzi danno segnali di chiusura o di disagio ma anzi, come successo nel più recente e tragico episodio di cronaca, alcuni condividono con i genitori i loro profili social. Il padre della piccola vittima ha dichiarato “controllarla ma perché mi fidavo..”

L’approccio è volutamente interdisciplinare perché ci sembra evidente che solo una presa di coscienza del fenomeno nel suo complesso e nelle sfaccettature che lo compongono e che veda come protagonisti non solo i minori ma anche i loro genitori i loro educatori e la società tutta possa portare ad un percorso di crescita e di conoscenza della rete e un cambiamento culturale in cui i pericoli ele conseguenze delle azioni siano anche poste in relazione con le precise responsabilità degli adulti che però devono avere consapevolezza prima che del proprio ruolo di come funzionano i social, la rete e le trappole in cui si può cadere.

Il numero monografico si articolerà in 7 schede partendo dall’aspetto sociale psicologico e scolastico passando a tema dei diritti , delle conseguenze per i genitori degli atti dei minori per chiudere con i rimedi e le misure amministrative penali e civili previste dal nostro ordinamento giuridico.

In chiusura una finestra sul progetto di legge (dori n.1524)che ha già ottenuto l’approvazione della Camera e è all’attenzione del Senato (1690)in tema di Modifiche al codice penale, alla legge 29 maggio n.71 e al regio decreto-legge 20 luglio1934 n.1404, convertito con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935 n.835, in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e di misure rieducative dei minori.

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